Conoscere le chiavi di ricerca maggiormente utilizzate sul proprio web è il punto di partenza per ottenere ampi riscontri dal bacino-utenti di riferimento. Che si tratti di un e-commerce o di spazi dedicati ad articoli divulgativi, mediante un’analisi delle keywords digitate potremmo vedere più da vicino gli interessi, i dubbi e le lacune del pubblico.
Ma per quale motivo usiamo il condizionale? Perché, a partire dal 2012, i gestori dei maggiori motori di ricerca hanno deciso di oscurare i dettagli relativi alle ricerche per parole chiave. L’intento di questa scelta è la tutela della privacy degli internauti, anche se le conseguenze portano a complicazioni non indifferenti.
Allo stato attuale, infatti, elaborare dei contenuti ad hoc per chi clicca sulle pagine del nostro sito web non è così immediato. Diventa fondamentale, alla luce di tutto ciò, fare le giuste previsioni sulle preferenze dei nostri visitatori. Vediamo insieme come muoverci verso questa direzione ed ampliare il target di riferimento.
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Da dove partire per trovare le chiavi di ricerca?
Come già anticipato, risalire ai concetti e alle domande più comunemente implementate nei tools di esplorazione richiede l’ausilio di appositi strumenti. Per nostra fortuna, molti fra questi sono gratuiti, altri richiedono un investimento che, comunque, può portare un aumento del traffico e dei guadagni.
Tutti noi siamo consapevoli dell’importanza dei click nell’indicizzazione dei siti. Per coloro che gestiscono degli spazi web, in particolare, è fondamentale arrivare alle esigenze del pubblico, nel più breve tempo possibile e con un numero ristretto di passaggi.
Da quando esiste il bug “not provided” riguardo le parole chiave e le statistiche ad esse relativi, è diventato tutto più complicato, ma possiamo agire per vie traverse. Per impostare bene il nostro lavoro, dobbiamo rispondere a due quesiti:
1- quali sono le keywords più digitate per arrivare alle mie pagine virtuali?
2- Quali sono le parole che mi portano un valore maggiore?
È proprio questa la base da cui cominciare per arrivare ad una risposta soddisfacente. Solo adesso possiamo passare all’utilizzo dei mezzi per migliorare visibilità e posizionamento dei nostri spazi online.
Presupposti e indicatori per un website di successo
Essere in grado di monitorare i risultati del nostro spazio e verificarne l’efficienza è basilare per raggiungere l’obiettivo in oggetto. Ma spesso il fallimento è dietro l’angolo, proprio perché la stragrande maggioranza delle persone ignora l’esistenza di strumenti alla portata di tutti.
Tra di essi ricordiamo Analytics e Search Console. Offerti da Google in maniera gratuita, richiedono pochissimi minuti per l’installazione, non penalizzano in alcun modo la resa del sistema operativo e non rallentano il caricamento delle pagine. Potete trovare maggiori dettagli su questi tools per le chiavi di ricerca andando qui sul sito gianpaoloantonante.it.
Ci basti sapere, al momento, che pur non mettendo a disposizione uno storico del periodo precedente al primo utilizzo, è possibile inserire dei filtri. Questi saranno utili dal momento dell’implementazione in poi, per avere tutte le informazioni che servono nella scalata verso i primi posti nei motori di ricerca.
Faremo una stima delle parole chiave più digitate dei parametri di rilievo, fra cui la durata media di permanenza e la frequenza di rimbalzo (ossia il numero di visite espresso in termini percentuali). Mediante un’analisi attenta dei risultati, quindi, possiamo capire che cosa gradiscono gli internauti ed inserire opportunamente immagini, link, video ed informazioni di qualità e sempre più pertinenti alle ricerche.