Non sono affatto rari i casi in cui un’azienda si ritrovi a dover affrontare una crisi e occorra fare chiarezza su come agire, da dove iniziare per porre rimedio e al contempo, avere bene in mente quali obiettivi voglia raggiungere.
Soprattutto nel caso di una micro-impresa o di uno studio professionale, è chiaro che sia fondamentale essere consapevoli quale sia il punto di partenza, dove si vuole andare e pertanto, studiare un piano di rilancio aziendale obiettivo e ad hoc.
Quali domande dobbiamo porci quindi se vogliamo davvero salvare un’azienda in crisi? Innanzitutto dobbiamo chiederci:
- da dove stiamo partendo e quali sono le fasi del rilancio che abbiamo in mente;
- come dobbiamo agire, ovvero cosa fare subito e cosa dopo;
- quali sono le resistenze o le difficoltà che riscontriamo nel rilanciare il nostro business;
- quale professionista può aiutare un imprenditore che si trova in serie difficoltà.
Indice
La fase di rilancio di un’azienda in crisi
Per rilanciare l’azienda, per prima cosa occorre reperire le risorse utili per finanziare le azioni, che includono l’identificazione del problema fino ad arrivare alla risoluzione dello stesso: serviranno soldi per pagare i consulenti, gestire le questioni legali e i rapporti con il fisco, identificare le cause che hanno effettivamente portato alla crisi, intraprendere operazioni di marketing per il rilancio aziendale.
Dobbiamo identificare ciò che ha causato il problema e si potrebbe trattare, ad esempio, di tassazione, competitor, sistema bancario, ma anche di motivazioni interne come l’inefficace strategia aziendale, le scelte sbagliate e la mancanza di vision. È inoltre opportuno fare il punto della situazione economico-finanziaria in termini di risultati commerciali, marginalità di prodotti, numero dei clienti e servizio clienti, debiti, costi, liquidità, ecc…
Una volta chiarita la situazione economico-finanziaria e identificati i problemi che hanno causato la crisi, bisogna tracciare una rotta per portare l’azienda in acque tranquille, ovvero avere un piano di rilancio che includa degli obiettivi ben definiti a breve, medio e lungo periodo; è importante inoltre capire quali azioni sono utili e le risorse necessarie per compierle. In pratica, vanno ridefinite disegnate le strategie aziendali compilando un vero e proprio business plan.
Il piano di rilancio deve essere attuato giornalmente, prevedendo dei controlli periodici per misurare i risultati e confrontarli con le ipotesi del piano stesso: in questo modo si possono apportare regolari modifiche correttive e aggiornamenti.
Quali sono i professionisti possono aiutare l’azienda in crisi?
I professionisti utili per rilanciare un’azienda in crisi sono prima di tutto un esperto nella gestione finanziaria come Giuseppe di Domenico, in grado di valutare quale sia la situazione economico-finanziaria del momento, di misurare l’entità del problema e valutare oggettivamente la gravità della situazione sia in senso qualitativo che delle tempistiche necessarie per intervenire.
È in base a questa analisi che saranno definite le reali aree problematiche, si potrà comprendere l’urgenza del piano di rilancio e quali saranno le priorità in esso inserite.
Tra le altre figure professionali potrebbe essere necessario rivolgersi a un commercialista con competenze societarie, fiscali e di business, a un avvocato che si occuperà di gestire le questioni legali e a un mediatore creditizio il quale invece sarà incaricato di intrattenere i rapporti dell’azienda con il mondo bancario. Infine, un consulente di marketing è colui che potrebbe aiutare l’azienda a disegnare la strategia di rilancio o a studiarne una ad hoc nel caso non ne sia mai stata realmente attuata una.