Con il divorzio si mette fine non solo ad un’unione, ma anche a un insieme di sogni, aspirazioni e aspettative che, purtroppo, rimarranno inappagate. Ci si chiede quindi come affrontare il dolore per la conclusione di un matrimonio. Molti considerano il periodo che segue la fine di una relazione come a un “lutto”. È corretto definirlo in questo modo? Esaminiamo insieme alcune teorie a riguardo.
Il divorzio è una delle esperienze più dolorose che una famiglia possa attraversare, poiché non solo il matrimonio giunge al termine, ma anche i sogni e le speranze collocate in quella relazione e nell’unità familiare.
Ecco perché il divorzio rappresenta un processo di lutto complesso, che talvolta può essere complicato da dispute legali e dalla lotta per la custodia dei figli o dei beni materiali.
Strategie per affrontare il divorzio
Se stai vivendo questa situazione sulla tua pelle, nei prossimi paragrafi troverai una serie di consigli che ti aiuteranno ad affrontare questa fase della tua vita in modo più adattivo e con minor impatto sull’autostima.
Evitare rabbia e rancore
Una delle prime emozioni che segue un divorzio è la rabbia, specialmente se la separazione arriva dopo un periodo di tensioni forti all’interno della coppia. Tuttavia, lasciarsi sopraffare da queste emozioni da entrambe le parti non fa che rendere il divorzio ancor più complesso e stressante. Piccole vendette litigi prolungano le tempistiche per il divorzio, dando vita ad una vera e propria battaglia fatta di scambi di lettere legali e ricorsi in tribunale. Questo non giova a nessuna delle parti coinvolte, motivo per cui mettere da parte il nervosismo, per quanto giustificato possa essere, rappresenta il primo passo per giungere a una conclusione pacifica della relazione.
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Non isolarsi
Stare male non è un problema, e il pianto può essere molto utile per lenire il dolore. Lo stesso avviene quando condividiamo i nostri pensieri con gli altri, ed è per questo che è positivo esprimere i sentimenti come forma di catarsi. Mantenere contatti con persone vicine può aiutarti a superare questa fase difficile della tua vita, mentre isolarsi e cercare la solitudine può aggravare la situazione. In tempi così delicati, circondati da coloro che ti amano.
Evitare battaglie legali per il patrimonio
Le dispute riguardanti questioni finanziarie e patrimoniali sono tra le principali cause di prolungamento dei procedimenti di divorzio e di tensioni tra i coniugi. Anche se le controversie possono essere comprensibili, riuscire a concordare in modo ragionevole su proprietà e assegni di mantenimento rappresenta un passo cruciale per concludere un matrimonio nel modo più sereno possibile. Portare avanti una battaglia legale invece di trovare un compromesso equo non fa che logorare entrambe le parti coinvolte, sia dal punto di vista finanziario che emotivo.
Partecipare ad attività piacevoli
La felicità non è statica ma dinamica, e spetta a noi plasmarla attraverso le nostre abitudini, azioni e atteggiamenti positivi. Ricerche scientifiche suggeriscono che le attività piacevoli, come l’esercizio fisico, riducono il disagio e migliorano il nostro equilibrio emotivo. Queste attività ci aiutano a rilasciare sostanze neurochimiche legate alla felicità e al piacere, come endorfine o serotonina, tra le altre. La ricerca scientifica suggerisce anche che trascorrere del tempo all’aria aperta e al sole (in modo sano) aumenta la produzione di vitamina D nel nostro corpo, essenziale per il funzionamento del sistema immunitario, promuovendo la produzione di endorfine, gli ormoni del piacere.
Proteggere i figli dagli scontri coniugali
Quando i figli sono coinvolti in un divorzio, la situazione diventa immediatamente più complessa, poiché la separazione deve considerare la presenza dei bambini. Una coppia che arriva al divorzio in modo consensuale e riesce a trovare accordi per il bene dei figli sarà sicuramente in grado di trasformare questa pagina negativa in qualcosa di non troppo traumatico per i bambini. Usare i figli come strumento di guerra è una delle azioni più dannose che si possono intraprendere durante un procedimento di divorzio, pregiudicando non solo i coniugi coinvolti, ma soprattutto i bambini, costretti in qualcosa che difficilmente riescono a comprendere e che lascerà cicatrici a lungo termine.
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