Quando scriviamo dei contenuti per il web, la SEO copywriting riveste un’importanza enorme per rendere un sito performante. La difficoltà maggiore, soprattutto per i non esperti, consiste nel mettere d’accordo le esigenze dei lettori con quelle dei motori di ricerca più utilizzati.
Ma c’è di più: la mole crescente di articoli in rete ha portato ad un progressivo aggiornamento delle regole. In altre parole, quello che agli albori di Internet era indispensabile ai fini del posizionamento, adesso non vale più.
Redigere dei testi per blog e website, quindi, non è banale come sembrerebbe a prima vista, ma occorre studio ed esperienza. Per fare chiarezza su questo punto e sapere come lavorare al meglio, nelle prossime righe vedremo qual è l’approccio giusto al problema.
Indice
SEO copywriting, quali sono i primi passi da compiere?
Prima di capire cos’è e che cosa fa un SEO copywriter, dobbiamo fare nostro un concetto: in primo luogo, bisogna scrivere per le persone. Diventare schiavi delle metriche e delle parole chiave è ben diverso dall’essere ligi alle regole e potrebbe compromettere la qualità finale del contenuto.
Alle abilità di scrittura, quindi, è indispensabile unire l’approfondita conoscenza delle domande e delle ricerche più frequenti degli internauti. La base per definire testi e keywords sulle quali lavorare, infatti, parte proprio dalla domanda: “Che cosa desidera il mio bacino di utenza? A quali quesiti si cerca una risposta, ma non si riesce a trovare?”
Se la situazione non è molto complicata ed avete delle adeguate competenze in merito all’argomento, potete procedere in autonomia. In caso contrario, potete delegare il compito ad una persona esperta, per affiancarvi o sostituirvi in queste fasi.
Le caratteristiche di un contenuto SEO oriented
La struttura del testo non differirà molto rispetto a quella di una rivista stampata. Dovrà avere un titolo, che rifletterà l’argomento da trattare e, a sua volta, conterrà la parola chiave principale. Ad esso si aggiungeranno dei paragrafi con relativi headline di livello inferiore, grassetti, corsivi, eventuali frasi sottolineate, riferimenti alle fonti e, ovviamente, idonea punteggiatura.
Nel web, in particolare, è preferibile fare uso di paratattiche, periodi brevi, forme verbali attive, registro consono al tono e al tema. Anche abbondare di avverbi ed aggettivi non è opportuno, in rete: scrivere dei testi prolissi ed infarciti di espressioni inutili mette in secondo piano il contenuto. Il motivo? Sono sempre meno le persone che hanno l’abitudine di leggere per diletto. Il pubblico vuole andare al sodo con soluzioni pertinenti ed approfondite, ma concise.
Quanto alla densità della keyword, dobbiamo ricordare alcune modifiche rispetto al passato. Tale parametro, insieme alla lunghezza dell’elaborato, è diventato di una pregnanza marginale: i motori di ricerca hanno deciso, da qualche anno, di oscurare i risultati relativi alle ricerche sulle singole parole. È meglio inserirle evitando forzature, alternandoli a sinonimi e varianti.
Per un buon posizionamento e un’ottima leggibilità, sarà utile impiegare i termini chiave secondari, in particolare nei sottotitoli. Potete trovare delle soluzioni ancora più dettagliate e degli strumenti appositi per la SEO copywriting.
Snippet e link
Riguardo il primo, sappiamo che è composto da SEO title, slug e metadescrizione. Quest’ultima, in particolare, deve contenere una delle parole chiave del testo, non per forza la principale, e può arrivare fino a 160 caratteri, spaziature e segni di interpunzione inclusi. Quanto ai link, è bene iniziare l’inserimento da quelli interni e ricordare di mettere in blank i riferimenti verso le pagine esterne, per non perdere visualizzazioni.